Con modulo doppia diagnosi
Tipologia di servizio e di utenza
Il servizio si definisce quale centro diurno semiresidenziale funzionante dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 17.30, il sabato e la Domenica dalle ore 10 alle ore 18, tutti i giorni dell’anno, e prevede attività terapeutico-riabilitative per persone con problemi di tossicodipendenza o con doppia diagnosi (modulo).
Il centro semiresidenziale prevede una capacità recettiva complessiva di 20 posti accreditati così articolati:
L’utenza accolta è unicamente di sesso maschile.
Sono esclusi dall’accoglienza soggetti con ritardo mentale, soggetti con dipendenza da sostanze psicotrope e con problematiche psichiatriche in fase attiva e/o acuta, minori di anni 24, utenti con età superiore ai 50 anni.
Cio’ che contraddistingue l’utenza che afferisce al centro diurno, rispetto al centro residenziale è la presenza di una rete sociale esterna, la richiesta specifica da parte dell’utenza e/o da parte dei servizi invianti di seguire un percorso diurno.
Staff Operativo
La struttura è dotata di un’èquipe operativa multidisciplinare, rispondente ai criteri standard regionali, composta dalle seguenti figure professionali:
- N° 1 psicologo – psicoterapeuta
- N° 5 operatori di cui 1 educatore professionale responsabile di struttura
- N° 2 infermiere professionali
- N° 1 psichiatra
- Diversi volontari per i bisogni di trasporto e di sopporto in attività quotidiane agli utenti
Alle figure professionali sopracitate, che compongono l’équipe terapeutica, si aggiungono N. 2 impiegati amministrativi.
Descrizione degli spazi fisici
Piano Terra centro Semiresidenziale:
- Servizi igienici: n° 2 bagni e antibagni con dotazione di wc, un lavabo e una doccia con ausili per portatori di handicap.
- Locale soggiorno/svolgimento attività di gruppo;
- Locale per il pranzo;
- Laboratorio per attività ergoterapiche;
- Cucina con annesso servizio igienico e dispensa;
- Palestra/sala TV;
- Locale per lo svolgimento di gruppi educativi e psicoterapeutici.
Piano superiore centro semiresidenziale:
- Infermeria con annesso servizio igienico;
- Ufficio colloqui;
- Ufficio educatori;
- Ufficio responsabile di struttura;
- Ufficio equipe.
Struttura Ristrutturata lato sinistro di Corte Campagna:
- Laboratorio artistico per attività ergoterapiche di pittura e creazione oggetti;
- Servizi igienici: n° 2 bagni e antibagni con dotazione di wc, un lavabo e una doccia con ausili per portatori di handicap;
- Stanze degli utenti ospitati dalla coop.va per il pernottamento;
- 2 uffici amministrativi;
Procedura di ingresso nel centro diurno acquario
La Procedura di Ingresso viene suddivisa in fasi, ciascuna dalla durata temporale variabile a causa degli imprevisti che si incontrano durante il percorso (mancanza dei documenti richiesti in fase di Presa a carico), del tipo di utenza specifico (ricadute durante questa Procedura), della necessità di un invio preventivo presso una struttura sanitaria per la disintossicazione da sostanze e/o per un compenso farmacologico, della pressione esercitata dagli Enti Invianti all’ingresso in struttura a causa necessità di un aggancio immediato. In media il lasso di tempo previsto per completare la procedura, è compreso tra 2 e 4 settimane; si allunga nel caso di un invio preliminare presso una struttura sanitaria.
Fase 1 Primo Contatto
Primo contatto con la struttura inviante (servizio pubblico o privato accreditato: Ser.D., N.O.A.) presente sul territorio attraverso mezzo telefonico e successivo colloquio telefonico con il referenteª del soggetto proposto, nel quale si passano in rassegna le problematiche, i vissuti, lo stato psicofisico e in particolare le informazioni necessarie per comprendere l’idoneità del caso all’entrata in Acquario. Nel caso la persona si rivolga direttamente alla Coop.va Acquario, senza che vi sia un invio, lo si rimanda al servizio di competenza affinché un operatore di riferimento possa effettuare l’invio.
Viene chiesta al servizio inviante una relazione di presentazione del caso clinico che dovrà pervenire entro la data fissata per i colloqui di valutazione del soggetto.
L’operatore provvede alla compilazione di apposita modulistica.
Fase 2 Colloqui preliminari d’Ingresso/accoglienza
Svolgimento di colloquio/i preliminare/i d’ingresso/accoglienza con l’utente volto/i a presentare il Servizio all’utente e ai familiari che lo accompagnano e ad accertare:
- la domanda di aiuto;
- il reale bisogno sottostante la formulazione della domanda;
- la motivazione al trattamento (intrinseca o estrinseca);
- l’attuale situazione di abuso (psicofarmaci o sostanze psicoattive);
- la capacità di accettare e adattarsi alle regole comunitarie;
- la capacità della persona di collaborare attivamente alla costruzione di un progetto personalizzato.
L’operatore provvede alla compilazione di apposita modulistica.
Fase 3 Valutazione del caso in équipe
Ogni ingresso viene valutato dall’équipe multidisciplinare dell’Acquario. L’equipe operativa è composta dalla responsabile della struttura, dalla psichiatra e dagli operatori interni (psicologi ed educatori).
La valutazione avviene in base a determinati criteri:
- appartenenza del soggetto ai target a cui è rivolto il centro Acquario;
- stili comportamentali identificabili nella storia del soggetto verso operatori di altre strutture o verso l’ambiente fisico (comunità terapeutiche, carcere);
- buon compenso psicopatologico;
- presenza puntuale ai colloqui;
- contenuti motivazionali positivi apportati dal soggetto durante i colloqui preliminari di ingresso.
I contenuti emersi dall’incontro di èquipe vengono comunicati ai referenti degli Enti Invianti e si stabilisce il proseguo o meno della procedura; l’operatore provvede alla compilazione di apposita modulistica.
Fase 4 Presa a carico della situazione e contratto di Ingresso
A) Produzione documentale della presa a carico in cui si richiedono al soggetto:
- la fotocopia di un Documento di Riconoscimento in corso di validità;
- la fotocopia del Codice Fiscale;
- tessera sanitaria ed eventuali esenzioni ticket;
- documentazione sanitaria in possesso.
B) Sottoscrizione della seguente documentazione con il soggetto:
- Contratto di Ingresso, sottoscritto dall’utente e dall’Ente Gestore in persona del responsabile della struttura;
- Consenso al trattamento dei dati personali;
- Consenso informato;
C) All’utente viene consegnata la seguente documentazione:
- informativa sul trattamento dei dati personali;
- carta dei servizi;
- regolamento interno, sottoscritto per ricevuta;
- informativa sul rischio biologico, sottoscritta per ricevuta.
D) Compilazione di apposita modulistica da parte dell’operatore.
E) Viene inviata comunicazione ufficiale via email di apertura del programma terapeutico al Servizio Inviante oltre che al Ser.D. di Mantova e alla sezione amministrativa della coop.va.
Fase 5 Percorso Terapeutico (centro semi-residenziale e centro residenziale)
Il percorso all’interno del Servizio è suddivisibile principalmente in tre fasi: Accoglienza/Orientamento, Programma Comunitario, Reinserimento, con una durata indicativa di 18 mesi (3 mesi per la prima fase, 9 mesi per il progetto in comunità, 6 mesi per il reinserimento). Saranno le caratteristiche individuali di ogni utente, le risorse interne ed esterne, le conquiste fatte a modulare i tempi reali del programma.
Va precisato infatti che i tempi delle fasi (tranne la prima) possono subire una modifica a seconda dei tempi individuali di raggiungimento degli obiettivi, e ciò è in funzione del grado di compromissione della persona all’inizio del percorso terapeutico, del rischio di ricaduto percepito da parte dell’équipe e/o da parte dell’utente, di difficoltà oggettive nella fase di reinserimento: pertanto il tempo complessivo del percorso terapeutico potrà subire una variazione temporale che va dai 18 ad un massimo di 36 mesi; in ogni caso la dilazione del tempo del percorso sarà oggetto di verifiche e monitoraggi con l’Ente inviante.
Modulo per pazienti con “doppia diagnosi”
La struttura accoglie utenti con la seguente caratteristica:
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Il disturbo psichiatrico rilevante può essere diagnosticato:
- disturbi dell’umore;
- disturbi d’ansia;
- disturbi psicotici;
- disturbi dell’alimentazione;
- disturbi del controllo degli impulsi.
- disturbi di personalità del cluster A:
- paranoide;
- schizoide;
- disturbi di personalità del cluster B:
- borderline;
- narcisistico;
- antisociale;
- disturbi di personalità del cluster C:
- ossessivo-compulsivo;
- evitante;
La struttura non accoglie utenti con:
- disturbi mentali organici: demenze, sindromi da astinenza da sostanze psicoattive;
- schizofrenia o psicosi in fase acuta;
- utenti in assenza di una diagnosi psichiatrica precisa, accurata e documentabile o di una terapia farmacologia che consenta un sufficiente compenso della sintomatologia del paziente.
Modalita’ dell’invio
La richiesta di inserimento di un utente può pervenire da parte di un operatore del Ser.D./SMI di appartenenza di Mantova o di tutte le altre province lombarde o extraregionali, così come anche direttamente dall’utente, in presenza del certificato di dipendenza che indichi la tipologia di trattamento individuata.
La richiesta prevede :
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Successivamente è prevista:
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Nel momento in cui l’équipe ridiscute il caso alla luce di tutte le informazioni raccolte e viene espressa una valutazione positiva all’ingresso, si stabilisce il giorno in cui è possibile iniziare il programma terapeutico, lo si comunica al Ser.D./SMI inviante chiedendo all’operatore referente una collaborazione costante sul caso, prevedendo incontri di rete con tutti i servizi coinvolti (Ser.D., C.P.S., Serv. Soc. Comune) per le verifiche e i monitoraggi periodici.
Potrebbe essere necessario, al fine di esprimere un parere di idoneità all’ingresso, che si ritenga necessario un preliminare ricovero in SPDC o struttura psichiatrica, là dove si ravveda la necessità di un periodo di stabilizzazione clinica dato uno stato di scompenso psicopatologico evidenziato in fase di valutazione.
Risulta fondamentale al fine della buona riuscita del programma terapeutico, poter concordare in fase d’invio la possibilità di avvalerci, in caso di situazione di crisi ed urgenza con l’utente, della consulenza psichiatrica del C.P.S. territoriale, e della possibilità di effettuare, in caso di necessità, un ricovero presso l’SPDC territorialmente competente.
Programma terapeutico
Il programma terapeutico per gli utenti con “doppia diagnosi” è sostanzialmente uguale a quello già precedentemente delineato, di tutti gli altri utenti del centro diurno con alcune differenze per quanto riguarda:
- alcuni obiettivi del progetto terapeutico;
- i tempi di raggiungimento degli obiettivi.
Nella prima fase di accoglienza (3 mesi) è fondamentale l’osservazione ambientale e diagnostica. L’utente nel primo periodo di accoglienza è sottoposto a colloqui regolari con l’operatore di riferimento, con lo psicologo e con lo psichiatra della struttura; su di lui viene effettuata una approfondita esplorazione e raccolta anamnestica e viene sottoposto a test psicometrici da parte dello psicologo (MMPI 2, e dove ritenuto necessario matrici di Raven,): ciò è necessario al fine di costruire una diagnosi psicodinamica, e sistemico-relazionale, pertanto non solamente fenomenologica come quella psichiatrica.
Tale diagnosi, che viene costruita anche con l’apporto di informazioni sull’osservazione ambientale (vita di comunità), fornite dagli educatori, è fondamentale per costruire e tarare in itinere il progetto terapeutico con l’utente.
Obiettivo della prima fase di trattamento è sostenere la motivazione dei pazienti attraverso la costruzione di una relazione di fiducia tra curanti e paziente, dedicando un numero di colloqui all’obiettivo di rendere il paziente consapevole dei suoi problemi e motivarlo al cambiamento.
Nella seconda fase di comunità (9 mesi) un obiettivo fondamentale da raggiungere è il un compenso psicopatologico attraverso la stabilizzazione della sintomatologia psichiatrica e il mantenimento dell’astinenza da sostanze anche attraverso la somministrazione di farmaci sostitutivi come il metadone, il subutex o di farmaci antagonisti come l’etiltox; è chiaro che il mantenimento di un compenso psicopatologico durante tutto il programma terapeutico risulta la condizione necessaria per poter costruire qualsiasi obiettivo di graduale autonomia del paziente.
Trasversale a tutte le fasi del programma e fondamentale nella terza fase di reinserimento (6 mesi) dell’utente è la prevenzione delle ricadute. Anche dopo l’inizio del trattamento e la stabilizzazione dell’astinenza, bisogna pensare a prevenire le ricadute, sia in termini di sintomi psichiatrici sia in termini di abuso di sostanze. La recidiva è un evento prevedibile. Per prevenire le ricadute l’utente viene sottoposto regolarmente a colloqui sia con lo psicologo che con lo psichiatra della struttura al fine di monitorare e valutare lo stato psico-fisico del soggetto. La terapia psicofarmacologica viene continuamente monitorata dallo psichiatra del Servizio ed opportunamente vengono richieste consulenze urgenti al CPS territoriale di competenza, nel caso in cui vengano riscontrati segnali di peggioramento della condizione psichica dell’utente. Nel caso di un grave scompenso psichico viene concordato con lo psichiatra del C.P.S. territoriale un ricovero in S.P.D.C.
Sempre al fine di prevenire le ricadute il paziente va educato alla comprensione dei propri problemi. Spesso il paziente comorbile non è consapevole delle proprie problematiche. L’intervento psicoeducativo può aiutarlo a identificare le problematiche che derivano dalla sua sintomatologia psichiatrica, a chiedere aiuto quando sia necessario, ad accettare le terapie farmacologiche e a sviluppare la sua capacità di coping.
Il tempo per il raggiungimento dell’obiettivo terapeutico di autonomia del paziente con “doppia diagnosi”, e quindi di conclusione del programma, è in genere più lungo e dilatato rispetto a quello di un paziente tossicodipendente senza problematiche psichiatriche: in media un programma terapeutico ha una durata variabile tra i 18 e i 36 mesi.
Nel caso in cui il programma terapeutico superasse i 18 mesi l’utente transiterà per la prosecuzione del percorso terapeutico dal servizio specialistico a quello non specialistico, con la definizione di un nuovo piano educativo individualizzato.
Le problematiche di questi pazienti sono infatti complesse e richiedono una prospettiva longitudinale: all’interno della progettazione a lungo termine conviene pianificare obiettivi intermedi, distribuiti in modo flessibile per un periodo di tempo adeguato. Spesso bisogna fare i conti con situazioni già in parte cronicizzate o con percorsi terapeutici discontinui e frammentari (frequenza maggiore di ricadute). Inoltre una variabile non trascurabile nel determinare il tempo di permanenza in programma terapeutico di un utente con doppia diagnosi è la presenza o meno di risorse e capacità lavorative, il sostegno di una rete di relazioni familiari e sociali, utili al programma di reinserimento; tanto più queste aree sono compromesse tanto più è difficile e quindi lungo il percorso terapeutico in struttura.
Attività settimanali del centro semi-residenziale
DAL LUNEDI’ AL VENERDI’
09.30 Gruppo educativo
Dalle ore 10.15 alle ore 12.30 Pulizie, manutenzioni, cura del verde, attività ergoterapiche
Dalle ore 10.15 alle ore 13 colloqui educativi, psicologici, psichiatrici
13.00 Pranzo
13.30 Somministrazione terapie farmacologiche
Dalle 14.30 alle 17.30 Attività ergoterapiche/attività terapeutiche/attività culturali/attività sportive/ attività ricreative (es. pulizia straordinaria della cucina, laboratorio assemblaggio fusibili, cinematerapia, mindfullness, gruppo psicoeducativo, colloqui educativi e psicologici, attività sportive, biblioteca, visite culturali, uscita per spese personali, ecc…)
16.30 Pausa caffè e tè
17.30 Chiusura attività
IL SABATO E LA DOMENICA
10.00 Apertura attività
10.30 Gruppo educativo
11.00 Pulizie, manutenzioni, cura del verde
13.00 Pranzo e pausa
14.00 Attività ludico/ricreative/culturali
16.30 Pausa caffè
18.00 Chiusura attivit
ª Il referente dell’ente istituzionale farà capo al soggetto per tutto il periodo di osservazione iniziale e di eventuale permanenza in struttura dell’utente, effettuando incontri periodici di verifica con gli operatori della nostra struttura per un continuo e periodico monitoraggio sul caso, colloqui a cadenza variabile con il soggetto stesso.